Parole
infestanti come tarli
consumano il legame invisibile che attrae i nostri destini.
I poeti e gli scrittori andrebbero rinchiusi
in celle buie
per aver condiviso questo morbo tra le genti sciocche.
Untori sieropositivi,
incubatori di fiele vomitato su carta,
ci hanno condannato.
Ogni qualvolta ci si affanna nel descrivere una sensazione
questa avvizzisce all'istante
e non ci è più concesso goderne.
Quel languido sguardo che in sé aveva il tutto
si ritira nei bulbi neri e vuoti,
come il mare durante la bassa marea.
E ancora,
i capelli setosi divengono paglia,
le labbra seccano fino a cadere,
mentre io